LA TERRA DELLE STORIE. LO SCONTRO DEI MONDI by Chris Colfer

LA TERRA DELLE STORIE. LO SCONTRO DEI MONDI by Chris Colfer

autore:Chris Colfer [Colfer, Chris]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2018-07-14T22:00:00+00:00


Senza alcuna via di fuga e nessuno che li salvasse, Conner, i suoi amici e i fuggitivi di Central Park vennero fatti prigionieri. Il gruppo si mise a seguire la ragazzina e il ragazzino boy-scout per il parco, mentre le streghe li controllavano da dietro. Erano costretti a camminare in fila indiana, e ogni volta che qualcuno faceva un passo fuori dalla formazione veniva frustato dalla lingua di Serpentina o graffiato dalle unghie lunghe di Mary Ratty.

Si avventurarono sempre più a fondo nel parco, camminando per oltre un chilometro. Ben presto l’odore di pan di zenzero diventò così forte e l’aria fu così piena di fumo che fu difficile respirare. Conner e gli altri prigionieri misero piede sul Great Lawn, il grande prato nel cuore di Central Park, e si accorsero all’istante di essere arrivati all’accampamento delle streghe.

I cinquantacinque acri di distese d’erba e diamanti da baseball erano sede di una scena orripilante dopo l’altra.

Centinaia di ragazzini e ragazzine scout erano sparse per il prato e costrette a preparare strani dolci di pan di zenzero. C’erano file e file di calderoni giganteschi in cui gli scout mescolavano ingredienti e impastavano. L’impasto veniva estratto a mestolate dai calderoni da altri scout, che lo stendevano su fogli di alluminio grandi quanto materassi matrimoniali. Una volta spianata la pasta, gli scout la tagliavano con enormi stampi da biscotti, creando omini di pan di zenzero dalle dimensioni umane. Poi gli scout trasferivano i fogli di alluminio in una decina di forni di mattoni allineati sul lato ovest del prato.

Carbonella manteneva i forni caldi con il suo respiro incandescente. Arboris, Tarantolina e tutte le altre streghe camminavano tra gli scout come fossero secondini di una prigione. Colpivano e rimproveravano i bambini che non lavoravano abbastanza bene secondo i loro criteri, ovvero tutti. Proprio come il ragazzino e la ragazzina che avevano visto raccogliere acqua alla fontana di Bethesda, tutti i bambini sparsi per il grande prato parevano esausti e spaventati a morte, e si muovevano come zombie. Conner vide Oliver, il suo amico dell’aereo, intento a mescolare in uno dei calderoni. Oliver, troppo spaventato per alzare lo sguardo, teneva gli occhi fissi sull’impasto che stava preparando.

«Perché stanno cucinando omini di pan di zenzero così grandi?» domandò Cappuccetto.

«Non è ovvio?» disse Riccioli d’Oro. «Stanno preparando dei soldati di pan di zenzero: le streghe stanno infornando il loro esercito.»

«Se ne usciamo vivi, non voglio mai più sentire la parola “esercito”» disse Conner.

Sul lato nord del grande prato le streghe avevano costruito un monticello di rocce irregolari. Da lì si sorvegliava il prato come fosse una torre d’avvistamento, e a fare la guardia c’erano i due leoni di marmo della biblioteca, gli orsi polari che trainavano la slitta della Regina dei Ghiacci e gli squali della Strega dei Mari, che nuotavano in un piccolo fossato. In cima alla collinetta c’era la Regina dei Ghiacci seduta su un trono di ghiaccio, e la Strega dei Mari appollaiata su un trono fatto di corallo.

Alex era in piedi tra la Regina dei Ghiacci e la Strega dei Mari, in cima alle rocce.



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